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O si odia o si ama.

Non sono concesse vie di mezzo per questo piatto !

Di modi per preparalo, come al solito, ce ne sono centinaia, tutti buonissimi certo, ma questa è la nostra versione… quella cremosa, che avvolge lo spaghetto e non lo lascia più! Attenzione alle macchie però… perché per quanto accorti possiate essere, state certi che almeno una macchia ci scappa sempre!

600 gr di seppie

1 cipolla media

600 ml di acqua

140 gr di concentrato di pomodoro

250 ml di passata di pomodoro

vino bianco

olio evo

sale

Pulire le seppie, eviscerarle, spellarle e, molto delicatamente, privarle delle vesciche d’inchiostro. Tritare la cipolla e farla appassire a fuoco molto moderato, in un tegame con 5 cucchiai d’olio. Aggiungere le seppie tagliate a pezzi e rosolarle delicatamente per qualche minuto; poi aumentare la fiamma e sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. A questo punto aggiungere la passata, il concentrato di pomodoro e l’acqua.; infine rompere le sacche d’inchiostro nella salsa…Regolare di sale e cuocere, a fuoco lento, per 45 minuti circa, finché il sugo non diventa bello cremoso. Lessare gli spaghetti e…………

È da quando ho visto questo post qui che mi ripeto che anche io devo provare a farlo ma…fra il dire ed il fare…è passato un bel po’ di tempo!!

Alla fine, seguendo le indicazioni di Paoletta, mi sono cimentata ed il risultato mi ha soddisfatta parecchio nonostante non abbia usato il latte crudo come lei consigliava perché non ho la possibilità di recuperarlo agevolmente; qui c’è la mappa dei distributori in Italia…magari voi ne avete uno ad un tiro di schioppo da casa vostra!

Yougurt home made

1 lt di latte intero freschissimo

2 cucchiai di yogurt bianco e intero (ho usato il coop bianco come indicato nel post originale)

Versare il latte in una pentola d’acciaio e portarlo a bollore a fuoco molto dolce; lasciar sobbollire per un paio di minuti (il tempo che si formi la panna e si alzi sino a raggiungere il bordo della pentola) e poi togliere dal fuoco.

Eliminare con un cucchiaio la panna, coprire la pentola e lasciar raffreddare il latte.

La temperatura ideale del latte dovrebbe essere 38° max 40° quindi se si è dotati di termometro la cosa è abbastanza semplice…diversamente, ci si può regolare mettendo un dito nel latte e se si resiste contando sino a 10…è alla giusta temperatura!

Adesso versare nella ciotola 2 cucchiai di yogurt ed aggiungere 5-6 di latte filtrandolo con l’aiuto di un colino; mescolare con cura in modo tale che non ci siano grumi.

Accendere il forno alla temperatura di 50°, contare sino a 60 e spegnerlo (il forno deve solo intiepidirsi); aggiungere lentamente il resto del latte avendo cura di mescolare bene. Coprire il contenitore con il coperchio ermetico, avvolgerlo in una coperta di pile e riporlo nel forno.

Attendere 6-8 ore e controllare che il liquido all’interno del contenitore sia ben compatto e sodo (diversamente lasciarlo riposare dentro il forno chiuso un altro paio d’ore)…lo yogurt è pronto e va trasferito immediatamente in frigo.

A questo punto non resta che mangiarlo…così al naturale oppure con quello che più ci fa gola! Io l’ho aromatizzato aggiungendo un po’ di marmellata di fichi…anche questa home made!!

Si conserva per circa 15 giorni ma per prepararne altro, partendo da un paio di cucchiaiate del nostro, è meglio farlo dopo 4 giorni.

VERGOGNA

dalla manifestazione del “popolo dell’amore” ( Roma, 20 Marzo 2010).

Noi di “Un Filo d’Olio” siamo indignati…e speriamo di non essere i soli.

Le foto sono recuperate da internet

Ma quanto siamo patriottici oggi…

Abbiamo assemblato questo piatto semplicemente  prendendo degli ingredienti simbolo da ogni parte della nostra Italia:  del profumatissimo pesto dalla Liguria, delle straordinarie mozzarelline di bufala campana e dei saporitissimi  pomodorini semi disidratati delle nostre isole… e così è nato questo tricolore di sapori.

Certo, parlare di ricetta è un pò sfacciato… ma, se diciamo che è un suggerimento per una rivisitazione della più nota caprese? Che ne dite?

Se rimediate :

400 gr di mozzarelline

150 gr di pesto genovese

150 gr di pomodorini semi disidratati

perchè non ci provate? E’ perfetto come antipasto e, con un calice di buon vino, come aperitivo non è niente male.

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In zona Cesarini, partecipiamo con questo post alla raccolta de L’eco del mondo dal titolo “Raccolta mondiale”.

Tanti auguri a noi!

Torta al cioccolato

L’input fu un pranzo della domenica fra amici…E si sa, ogni pranzo che si rispetti deve concludersi con un dolce!

“Ma che dolce?” era la domanda

“Una torta al cioccolato, ripiena di cioccolato e ricoperta di cioccolato” fu la risposta!!!

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Per la base del dolce è stata scelta  una torta molto versatile, leggera, povera di grassi (ho letto che una porzione pari a 1/12 dell’intera torta equivale a circa 180 calorie) poiché non prevede l’utilizzo di uova e burro  ma che nonostante ciò è estremamente gustosa!

Il suo nome è Bilbolbul e deriva da uno storico personaggio del Corriere dei piccoli creato da Attilio Mussino nel 1908; la ricetta è presente nel celeberrimo“Talismano della Felicità” di Ada Boni dal quale abbiamo attinto anche per ricetta della crema prince che è servita per farcire e ricoprire la torta.

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Per la torta

250 g di farina

200 g di zucchero

100 g di cacao amaro in polvere

2 g di cannella in polvere

4 g di bicarbonato di sodio

300 ml di latte

una bustina di lievito per dolci

burro per ungere la teglia

pangrattato finissimo

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Per la crema prince

300 g di cioccolato fondente

500 ml di panna

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Mettere in una terrina tutti gli ingredienti in polvere e diluire con il latte amalgamando con l’ausilio di un cucchiaio di legno fino ad avere un composto liscio e vellutato come una crema. Senza lavorare troppo l’impasto travasarlo in una teglia a bordi alti, di circa 20 cm di diametro, imburrata e poi spolverizzata di pan grattato finissimo. Disporre la teglia in forno piuttosto caldo (200°/250°) e lasciar cuocere per circa mezz’ora. La torta non deve asciugarsi troppo, pur essendo ben cotta deve mantenere una certa morbidezza.

Mentre la torta è in forno, preparare la crema.

Spezzettare il cioccolato e metterlo in una casseruola bagnandolo con la panna; far sciogliere il cioccolato a fuoco debolissimo mescolando con un cucchiaio di legno. Quando il cioccolato sarà perfettamente sciolto, travasare il composto in una terrina e lasciarlo raffreddare del tutto. Successivamente montarlo con le fruste finche la crema non sarà leggera e ben montata.

Tenuta in frigo questa crema indurisce sensibilmente.

Con la lama di un lungo coltello dividere la torta in due dischi; sul piatto da portata mettere il disco inferiore con la parte interna verso l’alto e spalmare con circa metà della crema preparata. Ricomporre la torta come se fosse intera e spalmare la superficie ed i bordi con la restante crema.

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Con questo dolce partecipiamo alla raccolta di dEleciouSly dal titolo “...da lEccarSi le dita!


Caponata in Sicilia vuol dire estate, sole e melanzane…rigorosamente fritte!!!

In realtà il nome della pietanza deriva dal pesce capone servito nelle tavole dei nobili siciliani con una salsa agrodolce a base di cipolle…nelle cucine meno facoltose il pesce veniva sostituito con gli ortaggi: ecco dunque le melanzane ed i carciofi nella versione invernale.

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Caponata di carciofi

12 carciofi

50 g di capperi sotto sale sciacquati in acqua calda

100 g di olive verdi

400g di salsa di pomodoro fresca

3 gambi di sedano

2 cipolle bianche

1/3 bicchiere di aceto di vino bianco

2-3 cucchiai di zucchero

sale

pepe

olio evo

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Mondare i carciofi, togliendo la maggior parte delle foglie esterne e le punte con le spine; tagliarli a spicchi e tenerli in acqua acidulata con succo di limone per una decina di minuti. Sbollentarli leggermente, scolare per bene e mettere da parte.

In una padella capiente far imbiondire in abbondante olio extravergine d’oliva mezza cipolla tagliata a fettine; aggiungere e soffriggere i carciofi.

Lavare il sedano, tagliarlo a pezzetti e sbollentarlo una decina di minuti in acqua bollente con poco sale. Sciogliere in un bicchiere lo zucchero nell’aceto, preparando così ciò che conferirà alla preparazione il sapore agrodolce tipico di ogni caponata che si rispetti.

Nella medesima padella adoperata per i carciofi far appassire con un po’ di olio le cipolle precedentemente affettate; aggiungere il sedano, i capperi e le olive tritate grossolanamente.

Unire la salsa e l’agrodolce (aceto + zucchero), mescolare per bene; aggiustare di sale e pepe e lasciar cuocere, a fuoco dolce, per circa 10 minuti.

Sistemare i carciofi in una ciotola capiente e versarvi sopra la salsa appena preparata. Coprire e mettere a riposare…Lo abbiamo scritto già qui, ma ve lo ripetiamo “La caponata DEVE riposare, per insaporirsi … più passa il tempo e più è buona!”

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Con questa ricetta partecipiamo alla raccolta di Pan per focaccia dal titolo “Col cappero”.

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Oberati di lavoro? Sempre di corsa? Poco tempo a pranzo per cucinare?

Invece di ripiegare su sughi pronti e/o pasta in busta surgelata…leggete questo post e provate questa ricettuzza veloce…

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Pesto di rucola

100 g di rucola

2 cucchiai di Parmigiano Reggiano

una manciata di mandorle

il succo di mezzo limone

un pizzico di sale

una manciata di pepe bianco

olio evo (un “filo” abbondante e generoso)

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Dopo aver lanciato la borsa da lavoro in un angolo dell’ingresso di casa, mettete sul fuoco l’acqua per la pasta e tirate fuori il vostro frullatore ad immersione/mixer/tritatutto/robot da cucina…

Frullare a crudo tutti gli ingredienti, assaggiare e aggiustare di sale&pepe secondo i vostri gusti…potreste aggiungere anche uno spicchio d’aglio…noi, però, ne abbiamo fatto a meno!

Intanto la pasta sarà cotta a puntino, non resta che condirla con il pesto appena fatto…Et voilà, un primo gustoso di tutto rispetto realizzato in pochi minuti!!

Come quest’altro pesto, quello di rucola è parecchio versatile…si può usare per accompagnare una tagliata di carne, dei filetti di pesce, può essere aggiunto ad un’insalata di patate lesse oppure può essere impiegato per condire dei paninetti gustosi come abbiamo fatto noi…ma questa è un’altra storia a cui dedicheremo un altro post.

Crostini ai funghi

Lo avrete certo notato, che in questo periodo, i funghi non mancano. Sui banchi del mercato e sugli scaffali dei supermercati, se ne vedono in grande varietà. Il bello dei funghi è che li puoi preparare in mille maniere… e, anche “sbattuti al muro” (come si dice dalle nostre parti) danno comunque ottimi risultati.

Stavolta ci siamo cimentati nella preparazione di questo antipasto che, ci sembra davvero golosissimo: succulenta crema di funghi adagiata su delle fette di pane casereccio. Prepararlo è davvero facile e il risultato garantito al 100%.

Ingredienti

200 gr di funghi già puliti

500 gr di pane casereccio

300 ml di latte

3 cucchiai colmi di farina

50 gr di formaggio grana grattugiato

1 spicchio d’aglio

30 gr di burro

olio evo q.b.

sale, pepe e noce moscata

Preparare per prima cosa una sorta di besciamella molto densa: unire in un pentolino  la farina ed il latte, salare e mettere sul fuoco finché non si ottiene una bella crema densa. A questo punto aggiungere il burro, la noce moscata ed il pepe e fare raffreddare. A parte tagliare i funghi e farli saltare in padella con l’olio e lo spicchio d’aglio.

Appena cotti, salarli e tritarli grossolanamente. Unirli quindi alla besciamella, mescolare bene ed aggiungere il formaggio. A questo punto affettare il pane ed adagiare una generosa cucchiaiata di crema di funghi su ogni fetta. Sistemare le fette farcite su una placca unta e passare in forno caldo per 10 minuti finché non si forma una bella crosticina. Servire tiepide

I week end autunnali, complici le belle giornate, cominciano ad animarsi di frequenti passeggiate fuori porta, per rinfrancare lo spirito e godere di quei colori caldi  che l’autunno generosamente ci regala .

Rapiti da queste bucoliche atmosfere lo spirito, l’abbiamo appagato e riempito delle  belle immagini e degli odori della campagna autunnale….ma…magari pensare un po’ anche al corpo? Quel  rumore in lontananza non è chissà quale strano animale…è lo stomaco che comincia a brontolare, capirete…dopo tutto quel camminare…avrà diritto di reclamare un minimo di attenzione o no?

E allora quale migliore occasione per potersi concedere le mitiche “cipollate”, alfa e omega di ogni “arrustuta” ( barbecue) che si rispetti. Si tratta di delicati involtini di sottilissime fette di pancetta con al centro un cuore tenero di cipollotto e primo sale.

Prepararli è semplicissimo :

cipollotti possibilmente sottili , altrimenti si possono dividere a metà

delle strisce di formaggio primo sale

delle fette di pancetta (due per ogni involtino)

Si tratta semplicemente di arrotolare in modo compatto le fette di pancetta attorno al cipollotto e al formaggio e di scottarli sulla brace 5 minuti per lato. Ovviamente danno soddisfazione anche cotti al forno.

Con queste cipollate partecipiamo alla raccolta di “Ricette facili” dal titolo “Ma che si fa con la pancetta!!