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Posts Tagged ‘capperi’

Ma proviamo ad essere onesti. Non è forse vero che se  nei buffet di un aperitivo o di qualche cena,  dovessero esserci i vol au vent ne facciamo sempre una bella scorta? Sarà che per caso, vista la quantità che abbiamo nel piatto, ci piacciono? E allora, visto che questi cestini di pasta sfoglia non sono poi una merce così rara, PERCHE’ NON CE LI FACCIAMO A CASA LONTANI DA OCCHI INDISCRETI!!?

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Eccone una facile, gustosa e veloce versione:

20 vol au vent

250 g di patate

2 cucchiaiate di capperi

1 mazzetto di menta

200 g di tonno sott’olio

50 g di olive denocciolate

4 cucchiaiate di mayonese

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Sbollentare le patate in acqua salata. Appena saranno ben cotte farle raffreddare un po e pelarle mentre sono ancora tiepide. Dissalare i capperi mettendoli per circa mezz’ora in acqua fredda e nel frattempo tagliuzzare le patate lesse.

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Trasferire tutto in un mixer (patate, mayonese, olive, capperi, menta e tonno). Aggiustare di sale e pepe e frullare per qualche minuto fino ad ottenere un composto omogeneo (se dovesse risultare troppo compatto, aggiungere ancora mayonese). A questo punto riempire i vol au vent con un cucchiaino o con la sac a poche e guarnire con dei semi di papavero.

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Caponata in Sicilia vuol dire estate, sole e melanzane…rigorosamente fritte!!!

In realtà il nome della pietanza deriva dal pesce capone servito nelle tavole dei nobili siciliani con una salsa agrodolce a base di cipolle…nelle cucine meno facoltose il pesce veniva sostituito con gli ortaggi: ecco dunque le melanzane ed i carciofi nella versione invernale.

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Caponata di carciofi

12 carciofi

50 g di capperi sotto sale sciacquati in acqua calda

100 g di olive verdi

400g di salsa di pomodoro fresca

3 gambi di sedano

2 cipolle bianche

1/3 bicchiere di aceto di vino bianco

2-3 cucchiai di zucchero

sale

pepe

olio evo

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Mondare i carciofi, togliendo la maggior parte delle foglie esterne e le punte con le spine; tagliarli a spicchi e tenerli in acqua acidulata con succo di limone per una decina di minuti. Sbollentarli leggermente, scolare per bene e mettere da parte.

In una padella capiente far imbiondire in abbondante olio extravergine d’oliva mezza cipolla tagliata a fettine; aggiungere e soffriggere i carciofi.

Lavare il sedano, tagliarlo a pezzetti e sbollentarlo una decina di minuti in acqua bollente con poco sale. Sciogliere in un bicchiere lo zucchero nell’aceto, preparando così ciò che conferirà alla preparazione il sapore agrodolce tipico di ogni caponata che si rispetti.

Nella medesima padella adoperata per i carciofi far appassire con un po’ di olio le cipolle precedentemente affettate; aggiungere il sedano, i capperi e le olive tritate grossolanamente.

Unire la salsa e l’agrodolce (aceto + zucchero), mescolare per bene; aggiustare di sale e pepe e lasciar cuocere, a fuoco dolce, per circa 10 minuti.

Sistemare i carciofi in una ciotola capiente e versarvi sopra la salsa appena preparata. Coprire e mettere a riposare…Lo abbiamo scritto già qui, ma ve lo ripetiamo “La caponata DEVE riposare, per insaporirsi … più passa il tempo e più è buona!”

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Con questa ricetta partecipiamo alla raccolta di Pan per focaccia dal titolo “Col cappero”.

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“…Appena aperto il frigorifero, la vide. La caponatina! Sciavuròsa, colorita, abbondante, riempiva un piatto funnùto, una porzione per almeno quattro pirsone. Erano mesi che la cammarera Adelina non gliela faceva trovare. Il pane, nel sacco di plastica, era fresco, accattato nella matinata. Naturali, spontanee, gli acchianarono in bocca le note della marcia trionfale dell’Aida…”

(La gita a Tindari, A.Camilleri)

Caponata2

Il nome di questa pietanza deriverebbe dal “capone”, pesce (lampuga) dalla carne pregiata ma piuttosto asciutta che veniva servito nelle tavole dell’aristocrazia siciliana condito con una particolare salsa agrodolce. Il popolo, non potendo permettersi il costoso pesce, lo sostituì con le più economiche melanzane.

Sembra che la ricetta sia di origine palermitana ma, in Sicilia, ne esistono moltissime versioni…probabilmente una per ogni famiglia!

Quella che riporto è la ricetta della nonna, la mia nonna!!

Caponata4

La caponata della nonna

6 melanzane nostrane (ossia di quelle scure e lunghe)

50 g di capperi sotto sale sciacquati in acqua calda

100 g di olive verdi

400g di salsa di pomodoro fresca (in realtà quel tanto che basta per formare un sughetto appena colorato e denso)

3 gambi di sedano

2 cipolle bianche

1/3 bicchiere di aceto di vino bianco

2-3 cucchiai di zucchero

sale

pepe

olio d’oliva per friggere…tanto

Lavare le melanzane e sfilettare la buccia…levare in tutto 4 strisce, una per lato; tagliare gli ortaggi a dadini di circa 2 cm per lato e metterli a bagno con acqua e sale per circa 30-45 minuti in modo che perdano l’amaro.

Dopo averle scolate per bene, friggere le melanzane in abbondante olio caldo a fuoco dolce. Una volta cotte metterle in uno scolapasta (o in una ciotola foderata con carta assorbente o carta in cui viene avvolto il pane) e salarle.

Preparare l’agrodolce in un bicchiere sciogliendo lo zucchero nell’aceto; lavare il sedano, tagliarlo a pezzetti e sbollentarlo una decina di minuti in acqua bollente con poco sale.

In una padella a bordi alti fare appassire con un (bel) po’ di olio le cipolle precedentemente affettate; aggiungere il sedano, i capperi e le olive tritate grossolanamente.

Unire la salsa e l’agrodolce, mescolare per bene; aggiustare di sale e pepe , far cuocere per circa 10 minuti.

Sistemare le melanzane fritte in una ciotola capiente e versarvi sopra la salsa agrodolce. Coprire e mettere a riposare…La caponata DEVE riposare, per insaporirsi … più passa il tempo e più è buona!

Caponata

Con questo capolavoro della cucina siciliana partecipiamo alla raccolta di Simona intitolata “Melanzana perlina dell’orto

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