Nonostante in città ci sia ogni anno un numero crescente di streghette, mostri ed Halloween Party, la festa dei morti rimane una ricorrenza molto sentita…a Palermo come nel resto dell’isola.
È soprattutto la festa dei bambini che ricevono i regali che i parenti defunti porteranno in dono nella notte fra l’uno, giorno di Ognissanti , ed il due Novembre. La tradizione vuole che, oltre ai giochi per i più piccini, i morti lascino un cesto con frutta secca (simbolo di prosperità), biscotti di vario tipo, la pupaccena (statuetta cava di zucchero, raffigurante una donna o un cavaliere…ma anche un power ranger, una winx e altri “idoli” dei bambini dei giorni nostri) e…squilli di trombe e rullo di tamburi…LA MARTORANA!
È un dolce tipico della città di Palermo fatto di pasta reale (ossia un impasto a base di zucchero e farina di mandorle), “inventato” dalle monache del convento della Martorana e realizzato con l’aiuto di stampi in gesso dalle più svariate forme: frutti, ortaggi, panini con la milza e con le panelle…
Nelle settimane precedenti la festa, le pasticcerie si riempiono di pomodori, pannocchie, fragole, castagne e panini di pasta reale ma in diverse famiglie, come nella mia, la martorana si prepara in casa coinvolgendo i bimbi…
1 kg di farina di mandorle
800 g di zucchero a velo
200 ml di acqua
2 bustine di vanillina
2 cucchiaini di miele
coloranti alimentari
In una ciotola amalgamare la farina di mandorle con lo zucchero a velo, la vanillina ed il miele aggiungendo poco alla volta l’acqua a filo. Impastare energicamente e velocemente perchè il calore delle mani scioglie l’olio contenuto nelle mandorle, avvolgere l’impasto nella pellicola e lasciar riposare mezz’ora in frigo. Foderare le formine di gesso con della pellicola (oppure cospargerle con amido di mais), prelevare un po’ di pasta reale e fatela aderire per bene nella formina, eliminare le eccedenze ed estrarre delicatamente il dolce forgiato dalla formina facendo attenzione a non romperlo. Ripetere tali operazioni sino all’esaurimento dell’impasto, riporre i frutti di martorana in un luogo asciutto e lasciarli indurire per un giorno o due prima di procedere alla colorazione. Sciogliere i colori con n po’ d’acqua e con dei pennelli per alimenti procedere alla decorazione della pasta reale; lasciar asciugare e decorare con foglie, piccioli et c. facilmente reperibili nei negozi di articoli per pasticceria.
e ma dai..
che meraviglia! come sei brava, io ho provato tante volte ma non mi è mai venuta la pasta reale, ora mis egno la tua ricetta!
Che bei ricordi…
Ai miei tempi i “pupi ri zuccaru” raffiguravano i vari Goldrake, Mazinga…
E una delle cose che ricordo maggiormente con affetto, era la preparazione del “Piatto” insieme a mia madre.
La tradizione di casa voleva che si preparasse un piatto o un vassoio stracolmo di frutta secca, castagne, dolciumi, con al centro il pupo, e lo si offrisse ai defunti che la notte, arrivando in casa per vedere i parenti, in cambio lasciavano i regali per i bambini.
Questo halloween, per quanto sia una festa antichissima, non riesco a sentirla mia.
Gli americani sono molto più pagani di noi, hanno le loro tradizioni e va bene così.
Però l’importazione fatta come solo business è deleteria.
Speriamo in futuro che non si inventino altre cose e facciamo diventare delle festività religiose delle inutili parate carnevalesche.
…E continuiamo a chimarlo progresso! 😀